Pare che, in certi passaggi della storia, si tenda a dimenticare banali evidenze di un passato nemmeno lontano. La migrazione è insita nei caratteri dei popoli. E le nostre genti, in particolare, con un ampio carico di nostalgia e speranze, hanno imbarcato – spesso clandestinamente – i propri vitigni, per ricreare quell’elemento così essenziale per la loro civiltà, qual è il vino.
In questo numero tratteremo delle migrazioni di persone e uve. E di molto altro ancora.
Buona lettura!
SOMMARIO Civiltà del bere luglio agosto 2018/4
Editoriale. Migrazioni e identità
Monografia. Migrazioni
- La mappa degli italiani all’estero
- Le nostre uve oltremare soffrono di saudade
- Siamo tutti nella stessa barca
- Il libro: Nel solco degli emigranti
- La fuga dei cervelli vinicoli
- Le stelle italiane brillano sotto altri cieli
L’italiano
- Autoctoni da riscoprire in Emilia Romagna
- Il bianco e il nero: i due Pinot in Alto Adige
- Pinot grigio, nuova Doc delle Venezie
- Anche i rosati invecchiano
- Val di Cembra, la casa del Müller Thurgau
- Dal letame nascono i fior … e anche la vigna
- Playlist dell’estate
VinoVip al Forte
- 175 parole del vino in un libro di Cesare Pillon
- Ritorniamo ai raspi?
- Grand Tasting alla Capannina
- Wine & Money, il convegno
Business
- Chi ci berrà nel 2022?
- 2018, il nostro mercato frena
Senza confini
- Alsazia, non solo Riesling
Food e l’altro bere
- La birra made in Italy
- Antica liquoreria Meletti
- I colori dell’estate nei cocktail a tavola
- Abbinamenti difficili: vitello tonnato
- Il ghiottone errante: seppie
WOW il concorso di Civiltà del bere
Rubriche
- Luoghi (non) comuni. Zucchero sì, ma solo d’uva. Perché? (Cesare Pillon)
- Controvento. Per raccontare il vino cercate la sua anima (Luciano Ferraro)
- Nel segno di Bacco. La migrazione di Dioniso da rosso a “imbrattato” (Antonella Giardina e Cristian Aiello)
- Tasting Notes. I nostri 24 migliori assaggi