Un anno dopo la monografia sul Riesling, affrontiamo uno dei capisaldi del patrimonio ampelografico italiano: il Nebbiolo.
Nonostante alcuni suoi vini, come Barolo e Barbaresco, godano di fama mondiale, il vitigno rimane ancorato alla sua terra d’origine. Al di fuori di questa, infatti, è quasi inesistente.
La sua eleganza, finezza, complessità e la stupefacente capacità di invecchiamento. Le interpretazioni migliori, dalle Langhe al Roero, dall’Alto Piemonte fino alla Valtellina.
Buona lettura!
SOMMARIO Civiltà del bere settembre ottobre 2019/5
Editoriale. Fantastica battaglia fra Soldati e Monelli
Monografia. Nebbiolo
- In vigna
- In cantina
- Barolo e Barbaresco
- Roero, Alto Piemonte e Valle d’Aosta
- Valtellina e mondo
L’italiano
- Autoctoni da riscoprire in Campania (2)
- Inchiesta Chianti Classico
- Maculan e la rinascita del Prato di Canzio
- Le modifiche ai disciplinari della Valpolicella
- Alto Adige Wine Summit: la seconda edizione
- Un secolo di Kettmeir
- Sella&Mosca: una sfida lunga 120 anni
Senza confini
- In Austria l’impero del Grüner Veltliner
Scienze
- Il linguaggio della vite
Business
- Sempre più Italia alla fiera di Hong Kong
- La spinta dell’export c’è, ma siamo sotto scacco
Food e l’altro bere
- La birra e i suoi stili
- Antica liquoreria Carlotto
- A tutta carne
- Abbinamenti difficili: coniglio alla ligure
- Il ghiottone errante: la canocchia
Cantine
- Prunotto
- Siddùra
- Cecchi
- Podere Forte
- Ruggeri
- Castello di Querceto
- Argiolas
- Velenosi
Rubriche
- Luoghi (non) comuni. Sulla piramide della qualità il dibattito è aperto – Cesare Pillon
- Controvento. Il romanzo storico diventa uno strumento di marketing – Luciano Ferraro
- The Wine Economist. La viticoltura sostenibile è davvero sostenibile? – Mike Veseth
- La eno-gioventù. Leopardo Felici e Federica Fina – Jessica Bordoni
- Sound Sommelier. Il vino? Si può ascoltare – Paolo Scarpellini
- Tasting notes. I nostri 8 migliori assaggi