Il Top delle Guide Vini 2016 è un confronto ragionato tra le 8 principali guide enologiche italiane: Ais Vitae, Bibenda, Cernilli – Dr. Wine, Espresso, Gambero Rosso, Maroni, Slow Wine e Veronelli. La classifica completa dei 2.095 vini che hanno ottenuto il giudizio d’eccellenza da almeno una guida, delle aziende, la distribuzione regionale e tanto altro.
Forse il segreto è avere la bussola. Come la Tenuta San Guido, il cui stemma è una stella d’oro a otto punte su tondo blu che rievoca la rosa dei venti. Così il suo Sassicaia non sbaglia mai direzione: vento in poppa, vendemmia dopo vendemmia tira dritto fino al cuore delle principali Guide enologiche italiane. Il Cabernet di Tenuta San Guido è l’unica etichetta a mettere d’accordo tutta la critica. È suo il titolo di miglior vino in assoluto (nonché di miglior rosso) nella nostra superclassifica, il Top delle Guide Vini 2016, che da oltre un quarto di secolo incrocia i risultati delle maggiori pubblicazioni nazionali per scoprire quali sono le bottiglie e le Cantine più apprezzate dagli esperti.
I rossi al comando del Top Guide Vini 2016
La seconda posizione (citazione d’eccellenza da 7 Guide su 8) conferma l’egemonia dei rossi. In vetta due grandi classici come il Solaia 2012 di Marchesi Antinori (che l’anno scorso si era aggiudicato 5 segnalazioni) e ilRubesco RiservaVigna Monticchio 2010 di Lungarotti (nel 2015 fermo a 4) insieme al Primitivo di Manduria Es 2013 di Gianfranco Fino, che in pochi anni ha scalato la graduatoria imponendosi come nuova icona enologica italiana. Nel 2014 era accanto al Sassicaia sul trono. Nel 2015, come già nel 2013, aveva mancato l’oro per un voto: quello dell’Espresso. Chissà se i nuovi giudici saranno più bendisposti.
I migliori tra Toscana e Piemonte
A dividersi la medaglia di bronzo, alias il beneplacito di 6 Guide su 8, sono in tutto 15 etichette. Per il Piemonte tre pezzi – anzi Barolo – da Novanta: il Monprivato 2010 Giuseppe Mascarello, il 2011 Bartolo Mascarello e il Monfortino Riserva 2008 Giacomo Conterno. Ancor più rappresentata la Toscana: la carrellata premia soprattutto le Igt (I Sodi di San Nicolò 2011 Castellare di Castellina, Cabernet Franc 2012 Duemani, Il Caberlot 2012 Podere Il Carnasciale, Paleo 2012 Le Macchiole), senza tralasciare le denominazioni storiche (Il Nocio, Vino Nobile di Montepulciano 2011 Poderi Boscarelli, Il Poggio, Chianti Classico Riserva 2010 Castello di Monsanto, Le Potazzine, Brunello di Montalcino 2010 Giuseppe Gorelli).
SOMMARIO Top delle Guide Vini 2016
- Al Top Toscana e Piemonte exploit di Lazio e Campania
- I migliori vini dell’anno
- La distribuzione regionale
- Ecco gli otto giudici
- La corte numerosa di un solo re
- I vini dell’eccellenza dal 2001 a oggi
- Sono quattro le cantine che mettono tutti d’accordo
- Ogni guida ha le sue preferenze
- I 177 Maestri, i migliori da cui c’è solo da imparare
- I Maestri dell’eccellenza